venerdì 30 dicembre 2016

INVITO alla LETTURA: Beni comuni 2.0, il discorso “benicomunista” all’attacco

Contro-egemonia e nuove Istituzioni, curato da Michele Spanò e Alessandra Quarta per Mimesis (pp.220, euro 20) è il titolo di questo interessante testo che già da solo dice molto, così come la sua copertina, una foto scattata da Valeria Tomasuolo durante l’occupazione del Teatro Valle di Roma il 14 giugno 2011, dove in primo piano appare uno striscione recitante “Com’è triste la prudenza!”.
Non a caso, quello stesso mese, in quello stesso anno, proprio il giorno prima dell’occupazione del teatro, il dibattito pubblico sul tema dei BENI COMUNI in Italia culminava nel voto referendario sull’acqua pubblica e nella nascita di un movimento (informale) per i beni comuni, accompagnato da una serie di azioni messe in atto da gruppi organizzati di cittadini.

Il tema trattato dal volume è chiaramente quello dei beni comuni, ma sotto la lente di ingrandimento di quindici giovani ricercatori e studiosi italiani nati negli anni Ottanta, quindi tutti under 35, che non risparmiano acute riflessioni e mettono in luce aspetti forse sino ad ora poco trattati dal dibattito sul tema.

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