Il 20 aprile uscirà nelle sale di tutta Italia Libere, il nuovo docufilm scritto e diretto dalla regista Rossella Schillaci.
Distribuito da Lab 80 film in occasione della festa della Liberazione, Libere è un racconto sull’ emancipazione femminile durante la Resistenza, un ritratto di un’epoca apparentemente lontana che ha ancora molto da insegnarci.
Il documentario raccoglie storie di ogni genere: i momenti di battaglia, il
rapporto delle donne partigiane con la società, frammenti di vita quotidiana.
Questo film ha una particolarità: non vedrete volti narrare le vicende che segnarono l’Italia durante il conflitto, non vedrete sguardi segnati da rughe profonde perdersi in ricordi di un tempo lontanissimo. Libere è fatto di tante voci fuori campo, voci flebili e sottili ma cariche di intensità. Niente volti, niente nomi. Solo limpide voci di donne che accompagnano immagini e video d’epoca. Due mani frugano tra le fonti conservate presso l‘Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, recuperando metri e metri di pellicole, vecchi articoli di giornale, fotografie, cinegiornali, documenti personali. Sono le mani della storia, che dispiegano frammenti di vita sotto ai nostri occhi come tanti piccoli quadri. Quadri da ammirare per la loro incredibile bellezza, ma soprattutto quadri che fanno riflettere. La sola presenza di voci e video non rende la cosa meno intima e più impersonale, ma suggerisce l’idea che non sono importanti i nomi, i titoli, le onorificenze. Ciò che resta sono le azioni, le parole, i sentimenti e il profondo messaggio che queste cose portano dentro di loro.
Donne partigiane
E soprattutto resta l’idea che queste donne erano donne qualunque, operaie,
donne di casa, donne di piccoli paesi, donne di grandi città. Donne che hanno
messo da parte tutto non solo per la patria, ma soprattutto per rispondere a
una grande sentimento di ribellione che nasceva dentro il genere femminile
durante quegli anni. Donne che alla domanda «Perché l’hai fatto?»
rispondono: «Perché volevo essere libera».
Rossella Schillaci, con questo documentario, accetta la sfida lanciata da Ada
Gobetti ad un convegno del Comitato di Liberazione Nazionale nel
1965. Giornalista, insegnante, traduttrice e partigiana, la voce di Ada
Gobetti riecheggia nei primissimi minuti del docufilm. Il suo invito al
Comitato fu quello di parlare delle donne e di far luce sulla condizione
femminile, ma soprattutto che a farlo fossero tutti, senza distinzione di
sesso.
Le storie raccontate in Libere sono le storie di donne che
hanno trovato nella vocazione partigiana la strada per la libertà. Libertà da
una società fortemente sessista, una società dove le donne potevano aspirare al
solo ruolo di moglie e madre. Loro, le partigiane, non si sono arrese.
Come racconta la voce della scrittrice e partigiana Giuliana Gadola
Beltrami, il movimento partigiano corrisponde al primo momento di
risveglio del movimento femminile in Italia. Le rivendicazioni portate
avanti dalle femministe durante gli anni Sessanta, sottolinea la partigiana,
rappresentavano la stessa rivoluzione che nacque all’interno di quel piccolo
mondo che si nascondeva tra i monti e scendeva in battaglia. Di quelle “piccole rivoluzioni”
non se ne parla mai, eppure queste diedero avvio a una presa di coscienza, un
aumento di consapevolezza del proprio ruolo nella società.
http://www.artspecialday.com/9art/2017/04/17/libere-docufilm-resistenza-donne/
Nessun commento:
Posta un commento