In Giustiniani Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli, vol.VIII, Napoli 1804 si legge. “San Martino, terra di Calabria citeriore, in diocesi di Bisignano, distante da Cosenza miglia 20. È in luogo montuoso, ove respirasi buon'aria. Gli abitanti al numero di 1100 sono di origine albanese, e tutti trovansi addetti alla coltura del territorio. Nel 1545 fu tassata per fuochi 69, del 1561 per 98, nel 1595 per 55, nel 1648 per 69, e nel 1669 per 60. Un tempo fu casale di Sammarco. Si possiede dalla famiglia Alimena con titolo di marchesato”. Il feudo era pervenuto agli Alimena dalla famiglia Rossi che l'aveva acquisito fin dall'anno 1502 per concessione del Principe di Bisignano, Bernardino Sanseverino, a Francesco Rossi “con tutte le giurisdizioni “a riserba solo della criminale, e delle prime, e seconde appellazioni”, che il concedente aveva ritenute per se.
RICERCA e PROMUOVE la DIFFUSIONE ON-LINE di materiale archivistico e bibliografico relativo alla complessa ed affascinante materia degli USI CIVICI, e dei connessi temi della STORIA LOCALE dei Comuni calabresi, dei BENI COMUNI, dell'ACCESSO alla TERRA. ORGANIZZA CONVEGNI e SEMINARI di Studio. Sarà possibile a breve aggiungere a questo scaffale digitale altri documenti in corso di digitalizzazione. Contatto: laboratoriousicivici@libero.it
mercoledì 15 febbraio 2017
USI CIVICI - "IL FEUDO di SAN MARTINO" di Oreste Parise - Don Gregorio Sambiase, in qualità di procuratore del Marchese Giacomo Alimena, e di sua madre Donna Laura Sambiase prende possesso del feudo di San Martino, preceduto dalle grida dei banditori e accolto in tripudio con un solenne "Te Deum" nella Chiesa Matrice. Siamo nel 1792 ed il lungo cammino del feudalesimo sta per concludersi, con tutti i suoi soprusi ....
venerdì 10 febbraio 2017
INTERESSANTE ARTICOLO di Domenico Barberio su PAOLO CINANNI
È uscita per Rubettino
Editore, Soveria Mannelli, Abitavamo
vicino alla stazione. Storia, idee e lotte di un meridionalista contemporaneo,
un’antologia di scritti che ci restituisce, dopo un ingiustificato periodo
d’oblio, Paolo Cinanni politico e uomo di cultura calabrese
nato a Gerace il 25 gennaio 1916 e morto a Roma il 18 aprile del 1988.
Studioso
di alcuni fra i fenomeni più caratterizzanti la storia dell’Italia moderna e
contemporanea, ha accompagnato ad una ricca profondità d’analisi la tenacia del
militante dalla risoluta praticità.
L’emigrazione, le
lotte contadine nel secondo dopo guerra, l’usurpazione del demanio pubblico, la
terra come bene collettivo e fonte di progresso, il lavoro e il suo tempo
d’impiego sono stati i temi al centro della sua osservazione, il campo della
sua azione politica.
giovedì 2 febbraio 2017
USI CIVICI - CONTRIBUTO 1: MEZZOGIORNO - "QUESTIONE DEMANIALE nel REGNO di NAPOLI" Interessante RAPPORTO del 1845 del BONAFEDE sottintendente di Cotrone
USI CIVICI - CONTRIBUTO 1: MEZZOGIORNO - "QUESTIONE DEMANIALE nel REGNO di NAPOLI" Interessante RAPPORTO del 1845 del BONAFEDE sottintendente di CotroneLunga e spinosa era la questione della divisione delle terre demaniali nel Mezzogiorno.
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